Le recenti acquisizioni della scienza rispetto alle modalità di ricezione dei messaggi da parte del cervello umano ,

porteranno inevitabilmente ad uno sconvolgimento delle modalità formative in azienda e nel mondo dell’insegnamento.

Oggi è emerso infatti in modo inequivocabile che i criteri in uso, basati sull’evidenziare i punti deboli della persona e aiutarla a migliorare, creano nel ricevente le peggiori condizioni di chimica organica .

Il sistema limbico (una parte del nostro cervello) interpreta infatti come una minaccia questo tipo di approccio critico e attiva il sistema nervoso simpatico ,quello del “ fuggi o combatti” della reazione, che porta ad una chiusura della capacità cognitiva e una perdita di funzioni percettive concentrando la sua attività solo su cose indispensabili alla sopravvivenza.

Agisce in definitiva come il corpo umano che , di fronte ad un pericolo restringe la propria attività, concentrando tutta l’energia nel sistema muscolare e attivando i sistemi ormonali difensivi di cui é dotato.

Gli studi delle neuro scienze hanno infatti verificato che se contrariamente ad oggi, concentriamo le attenzioni su ciò che in noi funziona i risultati sono molto diversi.

Questo approccio positivo mette in moto il sistema nervoso parasimpatico in grado di stimolare neurogenesi ( crescita di nuovi neuroni) e di rilasciare nell’organismo sensazione di benessere, un miglior funzionamento delle difese immunitarie e un’apertura cognitiva, emotiva e percettiva.

La cosa molto interessante nel prossimo futuro sarà verificare la potente interazione tra queste modalità comunicative e l’attività fisica .

Anch’essa infatti é in grado di aiutare o sabotare la mente umana in base al tipo di attività svolta, aumentando o diminuendo la capacità di capire e di performare.

Già nel 2014 con il nostro team di ricercatori avevamo teorizzato una forte interazione sulla chimica organica da parte dei 4 pilastri evolutivi ( alimentazione, esercizio, psico relazionalitá e ambiente).

Oggi arrivano importanti conferme, ma ci aspettano ancora molte novità.

Ora tocca alle aziende e alle istituzioni iniziare il percorso di cambiamento.

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